Dante nella stalla
Pubblicato in: Il nuovo Corriere della Sera, anno LXXX, fasc. 187, p. 3
Data: 7 agosto 1955
pag. 3
Stanotte un sogno strano. Sono con persona che non ricordo. Incontriamo, in una strada deserta, un giovane. Il mio compagno mi dice ch'è uno dei figlioli di Dante. Lo fermiamo e gli chiediamo notizie del padre. Ci accompagna verso una casaccia rustica e apre la porta. Entriamo in una grande stalla, disordinata e sudicia. In fondo, a sinistra, accoccolato sopra la mangiatoia è Dante, vestito di scuro, triste ma calmo. Siedo sopra un fascio di paglia pulita ch'è sul parapetto della greppia, vicino a Dante ch'è in mezzo al letame. Mi dice che l'Inquisitore di Venezia l'ha condannato — ingiustamente — a quattordici anni di carcere in quella stalla lercia.
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